Il decreto del Ministero dello Sviluppo economico n. 140 dell’8 luglio, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 206 del 5 settembre, attuativo del decreto legge 145/2013 (Destinazione Italia), ha previsto che nuove risorse per giovani e donne che vogliono fare impresa arrivino attraverso la concessione di un finanziamento (ad un tasso pari a zero) della durata massima di otto anni e di importo non superiore al 75% della spesa ammissibile. Le agevolazioni sono tese a sostenere nuova imprenditorialità in tutto il territorio nazionale con la creazione di micro e piccole imprese competitive, a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile, e a sostenerne lo sviluppo attraverso migliori condizioni per l’accesso al credito.
Già finanziate. Al 31 luglio scorso, con la misura dell’autoimprenditorialità gestita da Invitalia, sono state finanziate 2.020 attività, per 2,6 miliardi di euro di investimenti attivati, e sono stati creati 32.727 posti di lavoro.
Le agevolazioni per l’autoimprenditorialità saranno concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello, secondo quanto stabilito dall’art. 5 del dlgs n. 123 del 31/03/1998. Un apposito provvedimento del Mise definirà il budget a disposizione, i termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione.
Chi potrà usufruire. Potranno beneficiare dei mutui a tasso zero le imprese costituite in forma societaria (incluse le società cooperative) la cui compagine societaria sarà composta, per oltre la metà numerica dei soci e di quote di partecipazione, da soggetti di età compresa tra i 18 e i 35 anni e da donne, costituite da non più di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Le imprese dovranno essere regolarmente costituite ed essere iscritte nel Registro delle imprese, non essere sottoposte a procedure concorsuali, non essere in liquidazione volontaria, non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato gli aiuti individuati come illegali o incompatibili dalla Commissione europea.
Cos’è ammissibile. Le spese ammissibili riguarderanno:
- acquisto di beni materiali e immateriali e servizi relativi a: suolo aziendale, fabbricati, opere edili-murarie (comprese le ristrutturazioni)
- acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica
- acquisto di programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa
- brevetti, licenze e marchi
- formazione specialistica dei soci e dei dipendenti del soggetto beneficiario, funzionali alla realizzazione del progetto
- consulenze specialistiche.
Saranno agevolabili le iniziative che prevedono programmi d’investimento non superiori a 1,5 milioni di euro, relativi alla produzione nei settori dell’industria e dell’artigianato e alla fornitura di servizi.