Si istituisce a Trento la prima Scuola italiana dei beni comuni (Sibec), promossa da Euricse, Labsus e Università degli studi di Trento. Lo scopo è quello di formare le professionalità che servono per gestire in maniera economicamente sostenibile i beni comuni, con particolare riferimento al recupero degli edifici e degli spazi abbandonati presenti in gran numero in tutto il Paese.
La crisi economica e il calo delle risorse pubbliche hanno causato un crescente numero di aree, spazi pubblici ed edifici in stato di degrado o abbandono, ma a fronte di questa sfida ci sono risorse latenti nella società, che possono e vogliono giocare un ruolo di rilievo nel recupero e nella gestione dei beni comuni ma hanno bisogno degli strumenti giusti per essere sfruttate appieno. È questa la «cittadinanza attiva» su cui è basato il lavoro di Labsus e per cui è stato pensato il «Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazioni comunali per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani». Euricse poi si occupa di questi temi dal punto di vista delle forme organizzative e imprenditoriali più adatte alla gestione dei beni comuni, come si vede ad esempio nel filone di ricerca avviato dall’istituto sulle imprese di comunità.
A chi è rivolto il corso formativo. I destinatari dell’attività di formazione, che partirà nell’autunno prossimo, saranno cittadini, imprenditori (for profit e no profit), appartenenti ad organizzazioni del terzo settore ed amministratori locali (intesi sia come eletti sia come funzionari).
I temi dei corsi. La definizione del concetto di bene comune, lo scambio delle esperienze esistenti in Italia, la diffusione delle competenze tecniche nell’ambito legislativo, amministrativo, gestionale e organizzativo, nonché la promozione delle conoscenze trasversali, saranno solo alcuni dei temi che verranno affrontati in occasione dei corsi di formazione.
La sede principale della scuola sarà a Trento, con la possibilità di attivare delle sedi regionali sul territorio nazionale.