«Dalla progettazione igienica degli ambienti alla qualità in tavola» è il convegno che ha aperto il ciclo di incontri dedicato ai temi di Expo Milano 2015 «Sviluppo sostenibile: cultura, ambiente, società. Geometri per la qualità della vita» a cura del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza dei Geometri liberi professionisti e Fondazione Geometri Italiani che con cadenza mensile vogliono interpretare i temi e i contenuti proposti da Expo 2015, al quale la Categoria partecipa con l’iniziativa Geometri in Expo.
«La sicurezza igienica e la salubrità dei luoghi in cui il cibo è prodotto e conservato è il primo requisito per garantire ai consumatori e al mercato produzioni sicure, ecosostenibili ed economicamente vantaggiose – ha affermato il presidente Maurizio Savoncelli – e per arrivare “dal campo alla tavola” il cibo percorre le numerose tappe della filiera alimentare, lungo la quale rischi di natura biologica, chimica e fisica sono sempre in agguato. Per questo, è fondamentale che tutti i soggetti coinvolti (agricoltori, grossisti, trasportatori, commercianti, professionisti, consumatori) siano responsabili del proprio ruolo, finalizzato a proteggere la salute e gli interessi dei consumatori, in linea con gli obiettivi della politica alimentare UE. In questo contesto, il ruolo del professionista è quello di progettare ambienti di lavoro salubri, “amici” dei controlli sanitari e della sicurezza alimentare».
«Muovendo da queste considerazioni, la categoria dei geometri con questo dibattito patrocinato da Uni, – ha affermato il consigliere Marco Nardini, organizzatore dell’evento – ha voluto fornire un contributo alla discussione sulla sicurezza alimentare includendo nel perimetro delle misure volte a tutelare la salute e gli interessi dei consumatori anche l’attenzione alla progettazione degli ambienti di lavoro nelle aziende alimentari che deve essere effettuata nell’ottica dei controlli sanitari e della sicurezza alimentare. Ciò significa che il professionista/progettista deve preliminarmente tenere conto di una serie di variabili:
- I flussi di trasformazione e/o manipolazione dell’alimento, che variano in funzione dei processi produttivi;
- La corretta separazione fra aree ad alto rischio e aree a basso rischio (prodotto tal quale, semilavorato, sottoprodotti e/o rifiuti, strutture dedicate all’igiene degli operatori);
- I materiali di finitura e/o rivestimento, che variano in funzione dei rischi di contaminazione del prodotto.
- Le attrezzature di lavoro, che variano in funzione degli alimenti trattati e delle modalità di risparmio energetico.
- Il fabbisogno tecnologico, che varia in funzione dei carichi termici installati per lo stoccaggio e la manipolazione degli alimenti, della stagionalità e dell’afflusso di avventori.
In questa logica, la progettazione igienica degli ambienti è una leva strategica per prevenire la contaminazione microbica dei prodotti alimentari, garantire l’igiene degli alimenti che vengono a contatto con le superfici di lavoro, ridurre i tempi di sanificazione, limitare l’utilizzo di risorse idriche ed evitare sprechi di cibo».
Secondo i dati rilevati dall’Osservatorio Accredia in collaborazione con il Censis circa cinque milioni di famiglie italiane esprimono il timore che molti alimenti possano essere preparati in modo non corretto o conservati senza seguire le apposite procedure, convinzione che genera importanti i riflessi sulle dinamiche di acquisto: il 17% esclude dalla propria lista della spesa alcune categorie di latticini; il 10% non acquista più alcune categorie di frutta e verdura; il 7% non acquista più alcuni prodotti da forno perché teme l’utilizzo di prodotti di scarsa qualità.
Eppure, in Italia i controlli sull’agroalimentare sono tra i più rigorosi ed efficaci d’Europa e del mondo. A tutela della sicurezza dei consumatori si registrano annualmente: oltre 2,3 milioni di analisi sugli alimenti condotti presso laboratori accreditati; oltre 600 mila ispezioni e 200 mila analisi su campioni di prodotti effettuati da organismi del controllo ufficiale coordinati dal Ministero della Salute; oltre 30.000 controlli sulla qualità dei prodotti alimentari effettuati da organismi coordinati dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.
Il semplice accostamento tra le due tipologie di dati rivela l’esistenza di un gap tra la qualità effettiva del cibo che arriva alla tavola e quella percepita da una parte di consumatori, il cui giudizio non di rado è frutto di informazioni incomplete.
In questo contesto è importante che tutti i soggetti responsabili della sicurezza alimentare (agricoltori, grossisti, trasportatori, commercianti, professionisti) comunichino di più e meglio la filiera dei controlli, sia per far meglio comprendere i collegamenti esistenti tra qualità, sicurezza e salubrità degli alimenti, sia per tutelare un settore trainante quale quello agroalimentare (270 miliardi di euro di fatturato, 18% del Pil).
Tra i relatori anche Paolo Foti, geometra, membro Geosicur (associazione geometri per la sicurezza) che ha illustrato l’applicazione di un sistema Haccp mettendone in luce conflitti e criticità (scarica una sintesi dell’intervento >>).
Per gli altri appuntamenti organizzati dal Consiglio nazionale dei Geometri nel semestre Expo Milano 2015 in galleria Meravigli a Milano visita il sito Geometrinexpo >>.