Giovanni Salmistrari,
53 anni, amministratore unico della Costruzioni e Restauri G. Salmistrari srl >>, impresa storica veneziana attiva sin dal 1905 nel settore edile, in particolare in quello dei restauri, sarà dal 17 marzo il nuovo presidente di Ance Veneto >>, l’Associazione regionale dei costruttori edili.
L’architetto Salmistrari è stato eletto all’unanimità dai presidenti delle sette associazioni provinciali del sistema Ance Veneto nell’ultimo comitato esecutivo svoltosi il 3 marzo scorso nella sede padovana dell’associazione. Succede a Luigi Schiavo, presidente uscente e dal 17 marzo past president, in carica per due mandati consecutivi dal 2011.
Giovanni Salmistrari ha ricoperto la presidenza di Ance Venezia dal 2000 al 2006 ed è tutt’ora componente del comitato di presidenza di Ance nazionale. Dal 1993 al 1997 è stato anche presidente dei Giovani Costruttori di Ance Venezia e dal 1998 al 2000 ha guidato il Comitato paritetico territoriale di Venezia, organismo bilaterale che si occupa di prevenzione infortuni, igiene e ambiente di lavoro nel settore edile. Il suo mandato alla presidenza di Ance Veneto è di durata biennale, rinnovabile per un mandato successivo.
Luigi Schiavo | Past president Ance Veneto «Esprimo il mio benvenuto e i migliori auguri di buon lavoro al neo-presidente sicuro che saprà interpretare al meglio le esigenze dell’intera categoria. Il passaggio di consegne si svolgerà nel segno della consueta collaborazione, preservando la continuità temporale del dialogo aperto con le istituzioni regionali, le organizzazioni sindacali e tutte le rappresentanze del mondo economico e associativo. Giovanni vanta un’ampia esperienza di vita associativa e ciò lo faciliterà sin dall’inizio».
Giovanni Salmistrari | Neopresidente Ance Veneto. «Proseguirò nel buon lavoro svolto da Luigi Schiavo con l’obiettivo di continuare a sostenere una voce unitaria forte e autorevole del mondo delle costruzioni, coniugando le prerogative di ciascuna realtà provinciale. Il lavoro è il tema più urgente, sul quale siamo chiamati a confrontarci con le istituzioni e i principali attori dell’economia e delle formazione regionale, comprese le università. La crisi ha lasciato sul campo quasi 50mila lavoratori della filiera delle costruzioni. Eppure l’edilizia “post crisi” ha numerose opportunità da cogliere: sicurezza del territorio e rigenerazione urbana, ad esempio, sono al centro delle politiche di intervento europee e dei principali paesi dell’Ocse. Anche in Italia tali politiche possono spingere la ripresa economica e l’occupazione».