In quali pensatori del passato possiamo trovare spunti per affrontare i temi sul paesaggio della grande Milano di oggi? Di questo si discuterà nella conversazione che si terrà all’Urban center di Milano (galleria Vittorio Emanuele II 11/12) con la partecipazione di Casa Manzoni, Italia Nostra/Sezione Milano nord e Istituto per i Navigli/Associazione amici dei Navigli, domani 5 febbraio alle ore 18.
Leggendo i suggerimenti esposti da Empio Malara nel libro «I paesaggi dei Promessi sposi» (Chimera editore, 2014), il pensatore del passato da cui derivare spunti per l’oggi è il grande romanziere Alessandro Manzoni, ad egli faranno riferimento nei loro interventi Adriana Spazzoli, Libero Corrieri, Filippo Pizzoni, Angelo Stella e l’autore del libro.
Manzoni, evocando e descrivendo nei «Promessi sposi» i paesaggi della grande Milano, oltre a rivelarne la bellezza, invita a riflettere, al divenire del restauro, della valorizzazione, non solo di «quel ramo del lago di Como…», ma anche del ponte di Azzone Visconti, di Lecco e Pescarenico, del corso medio dell’Adda, di Monza e della Brianza e soprattutto di Milano. Rievocando i bastioni, le porte, il Naviglio e la piazza del Duomo, Manzoni invita, «a braccetto con Malara», a considerare non solo un percorso o un’isola d’arte, come hanno immaginato di recente Giangiacomo Schiavi e Rossella Verga sul Corriere della sera di Milano, per valorizzare musei, gallerie e teatri presenti nel centro della città, ma addirittura una centralità culturale estesa a tutta l’area compresa nella cerchia dei Navigli, in quella parte della città metropolitana che Manzoni definisce la «città propriamente detta», all’interno della quale oltre ai musei, gallerie, e teatri vi sono anche monumentali opere religiose e civili, da quel che resta del Lazzaretto alla stupenda architettura della Cà Granda, oggi sede dell’università statale.
Ricordiamo che Mapei >>, main sponsor del volume, e il presidente dell’azienda Giorgio Squinzi sono particolarmente legati a Milano. Dice Squinzi che Milano «è la città dove sono cresciuto e nella quale è nata e si è sviluppata Mapei, l’azienda fondata oltre 75 anni fa da mio padre Rodolfo. Mi domando che cosa si fermerebbe a contemplare oggi Renzo se si trovasse davanti al Duomo di Milano. Renzo vedrebbe una splendente Madonnina dominare una città che ha una grandissima voglia di crescere e affermarsi, sia in senso fisico (grazie a importanti progetti che stanno cambiando la città) sia da un punto di vista culturale, esportando le eccellenze del made in Italy che tutto il mondo ci invidia».
Infine, va detto che, proprio in vista di Expo 2015, Mapei ha contribuito con i suoi prodotti, e in particolare col sistema Mapestone, alla riqualificazione di piazza Duomo a Milano. Ricordiamo che i sistemi e le soluzioni Mapei dedicate al restauro e al consolidamento delle pavimentazioni lapidee storiche sono stati protagonisti della scorsa edizione autunnale di «Milano nei cantieri dell’arte». In particolare, segnaliamo l’intervento dal titolo «La pavimentazione architettonica in pietra di piazza del Duomo di Milano», del geom. Marcello Deganutti della divisione Additivi per calcestruzzi Mapei, tenutosi presso la sede di Assimpredil Ance a Milano.