Per abbattere la lentezza burocratica, la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa ha messo a punto un decalogo >> di idee semplificatorie della vita dei lavoratori autonomi, decalogo che ha presentato a Roma alla presenza del ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia.
A presentarlo è stato Daniele Vaccarino, presidente della Cna, e, in sintesi, si tratta di ridurre la disomogeneità territoriale degli adempimenti riformando il titolo 5 della Costituzione e dando via libera a tre leggi annuali che permettano la competitività delle pmi, oltre all’ideazione di un’agenzia unica per le ispezioni senza duplicazioni nei controlli. Insieme a «nuova linfa» per i Suap, gli sportelli unici per le attività produttive, affinché diventino interconnessi e favoriscano una modulistica standard che permetta l’accesso al mercato agli operatori italiani ed esteri.
Vaccarino ha evidenziato il rischio che la massa di iniziative di promozione delle realtà produttive portate avanti dal sistema camerale con sportelli appositi e conoscenze del settore non venga continuata dagli organismi preposti.
Chiedendo inoltre l’emanazione di testi unici e codici basati sulla maggior chiarezza, insieme all’allargamento del processo civile telematico (Pct) a tutto il contenzioso potenziando gli strumenti alternativi di risoluzione delle controversie e compensando gli oneri amministrativi scaricati in modo improprio sulle aziende, oltre alla realizzazione dei contenuti dell’Agenda digitale, che oggi opera con 82 sistemi informativi grandi e 27 intermedi, sistemi che spesso non comunicano fra di loro.
Sergio Silvestrini | Segretario generale Cna
«La semplificazione è un tema-simbolo, in cui idealmente si condensano tutte le qualità della pubblica amministrazione che vorremmo. E, per converso, si specchiano i grandi difetti della pubblica amministrazione che, nella realtà, abbiamo. Una realtà, ci dispiace dirlo, distante anni luce dalla vita e dalle esigenze delle imprese. Occorre una sorta di «rivoluzione copernicana» che metta al centro la micro e piccola impresa e con essa l’attuazione di un sistema di regolazione meno complesso e ripetitivo, capace di adeguare le sue richieste alle dimensioni delle imprese.
Per essere veramente uguale talvolta è necessario che la legge sia diseguale. «Prima pensa al piccolo» non è un principio generale da confinare nel regno degli ideali astratti. Alcuni interventi messi in campo ci indicano che stiamo andando nella giusta direzione: queste nostre dieci proposte per liberare l’Italia, sono un obiettivo certo molto ambizioso, ma possibile, un obiettivo che punta a far risparmiare ai quattro milioni e mezzo di piccole imprese italiane una parte cospicua dei cinque miliardi di costi burocratici: un euro ogni dieci minuti, sei l’euro l’ora, 48 euro ogni giorno lavorativo, 11mila euro l’anno».
Vedi il sondaggio Cna «Le pmi alle prese con la burocrazia» >>