Notevole l’attenzione del Consiglio Nazionale degli Ingegneri >> posta all’esordio di #italiasicura, la struttura deputata ad agire contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche, coordinata da Erasmo d’Angelis e diretta da Mauro Grazzi, presentata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio. Gli ingegneri italiani non contestano la direzione verso la quale intende muoversi il Governo su questo tema ma sollevano dubbi sulle modalità operative.
Armando Zambrano | Presidente Cni
«Il nostro giudizio su questa struttura di missione è senz’altro positivo. Tuttavia, esistono delle criticità che il nostro Consiglio nazionale ha già avuto modo di esprimere nel corso dell’audizione in Senato, alla quale abbiamo partecipato con particolare attenzione. L’impostazione che affida di fatto le attività di progettazione degli interventi agli uffici tecnici delle pubbliche amministrazioni, tagliando fuori i professionisti esterni, è la stessa che ha portato l’Italia a vantare record negativi in termini di costi di realizzazione delle opere pubbliche e di rispetto dei tempi di esecuzione delle opere.
Le misure per la mitigazione del rischio idrogeologico devono essere l’occasione per rilanciare il solo modello che possa funzionare e dare garanzie di efficienza e qualità e che si basa su tre pilastri. In primo luogo amministrazioni efficienti e qualificate, che operano nelle delicate fasi della pianificazione e del controllo. Quindi professionisti che progettano, liberando idee attivate nell’ambito di una concorrenza sul piano della creatività e dell’innovazione. Infine imprese che costruiscono competendo tra loro su temi quali organizzazione, management, sicurezza, innovazione tecnologica, industrializzazione di processo e di prodotto».