Direttiva Sostenibilità

Csrd: anche le pmi dovranno adeguarsi

La Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd) non è solo un obbligo normativo, ma un’opportunità strategica per tutte le imprese grandi e piccole. Ne parla Fabio Zambelli, direttore del Consorzio Esperienza Energia (Cee)

L’entrata in vigore della Csrd – Corporate Sustainability Reporting Directive,  la normativa dell’Unione Europea sta trasformando il modo in cui le aziende operano e rendicontano il proprio impatto ambientale, sociale e di governance (Esg). Se inizialmente gli obblighi riguardavano le grandi imprese, gli effetti della direttiva si estendono a tutta la catena di fornitura, coinvolgendo anche le pmi.

Csrd direttiva europea sostenibilità: doppiasfida per le imprese

Le aziende si trovano quindi di fronte a una doppia sfida:

  1. adeguarsi ai nuovi standard di trasparenza ESG, per evitare sanzioni e migliorare il proprio posizionamento sul mercato;
  2. rispondere alle richieste dei grandi clienti, che saranno tenuti a monitorare la sostenibilità della loro catena di fornitura e potrebbero escludere fornitori non conformi.

Proprio sulla base di queste esigenze e richieste, la Commissione Europea e l’Efrag (European Financial Reporting Advisory Group) hanno reso fruibile il Vsme, uno standard che semplifica la redazione dei bilanci di sostenibilità per le microimprese e le pmi, facilitando la fornitura di dati ESG in modo strutturato ed efficace.

Csrd: quali aziende sono coinvolte

Inizialmente, la Csrd imponeva obblighi di rendicontazione alle grandi imprese già soggette alla Nfrd, poi alle grandi imprese con più di 250 dipendenti e successivamente alle Pmi quotate. Tuttavia, con l’approvazione del Pacchetto Omnibus (26 febbraio 2025), il quadro normativo è cambiato. Ora, gli obblighi di rendicontazione si applicano esclusivamente alle grandi imprese con più di 1.000 dipendenti e con un fatturato superiore a 50 milioni di euro o un bilancio totale di 25 milioni di euro. Questo significa che molte aziende precedentemente coinvolte nella Csrd non saranno più soggette a questi obblighi normativi.

Il Parlamento Europeo e il Consiglio esamineranno le proposte legislative. Una volta raggiunto un accordo sulle modifiche da apportare alla Csrd, la normativa entrerà in vigore dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e dovrà essere recepita dagli Stati Membri.

La Commissione Europea ha ribadito l’importanza di dare priorità all’approvazione del Pacchetto Omnibus, sottolineando che tale intervento risponde all’esigenza condivisa di semplificare il quadro normativo. Allo stesso tempo, ha chiarito che questa misura non rappresenta un rallentamento del processo di decarbonizzazione dell’Europa, ma piuttosto un’iniziativa volta a ridurre gli oneri normativi e garantire una transizione equilibrata e coerente.

Della Csrd parla Fabio Zambelli, direttore del Consorzio Esperienza Energia (Cee)

Fabio Zambelli | Direttore Consorzio Esperienza Energia (Cee)

Fabio Zambelli | Direttore Consorzio Esperienza Energia (Cee)

«La Csrd non riguarda solo il rispetto formale delle normative, ma un’opportunità strategica per le imprese di ogni dimensione. Le pmi, anche se non direttamente obbligate, dovranno dimostrare trasparenza e responsabilità per restare competitive. La sostenibilità diventa quindi un elemento chiave per l’accesso al mercato e alla finanza sostenibile.Anche se gli obblighi della CSRD sono stati alleggeriti, il mercato si sta comunque muovendo nella direzione della sostenibilità. Sempre più aziende, indipendentemente dagli obblighi normativi, stanno investendo in strategie Esg per restare competitive e rispondere alle richieste di clienti, investitori e stakeholder.
Adottare un approccio proattivo alla rendicontazione Esg può migliorare la reputazione aziendale, facilitare l’accesso a finanziamenti agevolati e rafforzare le relazioni con i partner commerciali. Inoltre, molte grandi imprese stanno imponendo criteri Esg ai propri fornitori: chi non si adegua rischia di essere escluso dalla filiera.
Oggi la sostenibilità non è solo un vincolo normativo, ma una leva strategica per la crescita. Le aziende che la integrano nei loro modelli di business saranno più resilienti e avranno maggiori opportunità nel lungo periodo».

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