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L’importanza della tempestività nell’accesso alla liquidità per gli imprenditori edili

Quello che mancava per completare il cerchio della misura del 110% era un modo per trasformare i crediti d’imposta in liquidità immediata, da poter rapidamente reiniettare nel comparto edilizio per dare il via a nuovi cantieri, supportando così concretamente la ripartenza. Proprio in questo contesto è nata a fine 2020 l’intuizione di Finanza.tech di offrire un servizio di cessione e liquidazione crediti d’imposta che fosse il più semplice e tempestivo possibile, per far fronte a tutti i rallentamenti che privati e imprese già incontrano nel processo di ottenimento del credito.

Ora più che mai, essere tempestivi è il segreto per cogliere le opportunità. Tutti, al giorno d’oggi, siamo ben consapevoli del valore del tempo e dell’importanza del tempismo nel cogliere le opportunità che la vita ci mette davanti. Sappiamo che il tempo ha un valore inestimabile, nella vita privata come in quella professionale, e che non si può comprare né recuperare.

Il tempismo, per un’impresa, spesso si traduce nell’avere le risorse giuste al momento giusto per cogliere con prontezza un’opportunità di business, ovvero, la giusta quantità di liquidità per afferrare al volo l’occasione che gli si presenta davanti. Questo, oggi, è vero più che mai per le imprese edili che possono approfittare degli incentivi del mondo Superbonus 110%.

Le opportunità che non tutti possono cogliere

Nata per rafforzare i suoi due predecessori, Ecobonus e Sismabonus, questa misura costituisce la principale agevolazione prevista dal Decreto Rilancio per dare nuovo slancio all’edilizia che, già da qualche anno, è uno dei settori economici maggiormente in crisi. In due parole, la grande novità introdotta dal Superbonus è stata la detrazione del 110% delle spese sostenute per gli interventi di potenziamento del rendimento energetico degli edifici e il miglioramento delle prestazioni antisismiche.

Un’opportunità senza precedenti che, di fatto, rende possibile il finanziamento per intero della spesa, abbattendo le imposte sull’Irpef. Il Governo ha reso ulteriormente praticabile la misura, permettendo di cedere il credito e ottenere sconto in fattura. Questo cambiamento di paradigma ha determinato la necessità di liquidità in capo alle imprese e non più al singolo condomino/proprietario.

Nonostante i presupposti fossero ottimi e la misura s’inserisse perfettamente come soluzione ideale a un momento di forte crisi, aggravato dall’epidemia di Covid-19, l’entusiasmo iniziale è stato rapidamente frenato dalle molte difficoltà che bloccavano l’accesso all’agevolazione.

L’eccessiva complessità burocratica ha fatto crescere il timore nelle imprese e nei loro clienti di vedere rifiutata la propria domanda, i controlli molto stringenti da parte degli asseveratori hanno aggravato queste preoccupazioni e, infine, le tempistiche molto strette previste per la misura, che in origine doveva scadere il 31 dicembre 2021, hanno fatto rallentare enormemente le domande. Ad aprile 2021 solo 670 milioni di euro erano stati utilizzati, a fronte dei 18,7 miliardi di risorse stanziate per finanziarlo.

A queste problematiche, il Governo ha prontamente reagito, nelle ultime settimane, con una proroga del Superbonus a fine 2022 e con una serie di misure volte alla semplificazione di tutte le pratiche necessarie al suo ottenimento. Alcune di queste modifiche sono ancora in fase di discussione, ma l’apertura del Governo al dialogo con le associazioni e le istituzioni del settore edile lascia ben sperare per un’adozione più rapida e diffusa della misura.

Le misure di semplificazione non bastano, serve liquidità

Semplificazioni e proroga sono sicuramente un passo avanti importante per incentivare maggiormente privati e imprese a sfruttare il bonus e avviare cantieri, ma non bastano. Anche in questo caso, infatti, il punto di partenza discriminante per chiunque voglia approfittare di questa importante agevolazione, rimane la disponibilità di liquidità necessaria ad avviare e completare i lavori di ristrutturazione per cui poi si può richiedere il bonus.

Già a inizio 2020, poco dopo l’annuncio del varo del Superbonus, l’Ance aveva messo in evidenza la necessità urgente di anticipare risorse alle imprese attraverso le banche con la garanzia dello Stato. Da subito, è stato infatti chiaro che senza un supporto concreto e immediato da parte dello Stato e del comparto bancario, le imprese non sarebbero state in grado di riaprire e avviare i lavori. Serviva rapidamente una consistente iniezione di liquidità a beneficio di tutto il settore delle costruzioni e di tutta la filiera collegata.

Così si sono rapidamente attivate le banche e i principali istituti di credito, offrendo finanziamenti specifici per tutti i privati e le imprese che volevano avviare cantieri per approfittare del Superbonus entro i tempi previsti. L’apporto delle banche è stato fondamentale per dare una spinta concreta al comparto, andando a immettere la liquidità iniziale che a molti mancava per poter dare il via ai lavori; una volta conclusi, il ritorno sull’investimento è garantito per tutti, così come la restituzione del prestito, proprio grazie a quel 110% sulle spese sostenute che lo stato restituisce in forma di detrazione fiscale.

Il pezzo mancante, la reimmissione di liquidità nel sistema

Quello che ancora mancava per completare il cerchio, era un modo per trasformare i crediti d’imposta in liquidità immediata, da poter rapidamente reiniettare nel comparto edilizio per dare il via a nuovi cantieri, supportando così concretamente la ripartenza.

Proprio in questo contesto è nata a fine 2020 l’intuizione di Finanza.tech di offrire un servizio di cessione e liquidazione crediti d’imposta che fosse il più semplice e tempestivo possibile, per far fronte a tutti i rallentamenti che privati e imprese già incontrano nel processo di ottenimento del credito.

Modalità Speedy

Un ulteriore passo avanti in fatto di rapidità Finanza.tech lo ha fatto a febbraio 2021, con il lancio della nuova modalità di liquidazione definita “Speedy”, valida per i crediti di importo fino a 15.000 €, che consente al cliente di ricevere il denaro sul proprio conto entro 24 ore dal momento della ricezione dei crediti nel cassetto fiscale, invece che nei canonici 15 giorni – tempistica già ritenuta benchmark di tempestività dalle stesse aziende che hanno scelto Finanza.tech. Snellimento della burocrazia e digitalizzazione dei processi sono i due ingredienti segreti della fintech per garantire tempestività in ogni fase della procedura di cessione.

L’interazione digitale tramite la piattaforma, moderata dal team di analisti finanziari di Finanza.tech, sembra essere la perfetta combinazione per rispondere alle esigenze di aziende e privati, che ormai da mesi continuano ad appoggiarsi con rinnovata convinzione a Finanza.tech per le operazioni di cessione crediti. Il progetto della fintech si aggiunge a una serie di iniziative nate intorno alla misura del Superbonus, che hanno tutte il medesimo obiettivo: dare supporto concreto e immediato alla ripartenza del settore edile e dell’economia reale del Paese.

IT Finance Company

Finanza.tech è una IT Finance Company che si occupa di consulenza finanziaria in modo nuovo. Una piattaforma digitale che permette alle aziende di dialogare in ambito finanziario con banche, investitori e altri enti in modo tempestivo, semplice e flessibile. Non solo consulenza finanziaria; Finanza.tech vuole rivoluzionare le logiche di accesso e partecipazione al mercato dei capitali, riducendone i tempi e i costi di accesso. Per maggiori informazioni visitate www.finanza.tech o scriveteci su info@finanza.tech

Nicola Occhinegro | Ceo e fondatore Finanza.tech.

Nicola Occhinegro | Ceo e fondatore Finanza.tech

«La tempestività, in questo momento, è fondamentale. Ridare liquidità a imprese e privati in tempi brevi è il punto di partenza necessario per metterli nelle condizioni di ripartire con le proprie attività e attivare così un circolo virtuoso che davvero rilanci l’economia reale in Italia. Noi abbiamo trovato il modo di farlo in tempi brevissimi, accelerando ulteriormente il processo».

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