Tra i progetti presentati all’ultima edizione di Urbanpromo – la manifestazione nazionale di riferimento sulla rigenerazione urbana organizzata dall’Istituto Nazionale di Urbanistica e da Urbit – e disponibili nella gallery online, alcuni si focalizzano sul tema degli ecoquartieri e del recupero degli immobili dismessi.
Il Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale di Foggia ha presentato il progetto “Il Ghetto di Mezzanone e il suo recupero come Area Produttiva Territoriale”. L’intendo di questo progetto è quello trasformare la baraccopoli del Centro di accoglienza per Migranti in un’area produttiva agroalimentare di primo livello.
Il sedime aeroportuale di Mezzanone, abbandonato e usato al peggio, mutandolo in una promessa territoriale di rilancio, che aggancia il grande spazio di Capitanata con le vaste risorse territoriali agricole. La proposta è quella di un’area industriale che si innesta dentro il Piano di sviluppo industriale Asi di Area.
Un piano pilota di rilancio agricolo locale, che mira a ricostruire l’intera filiera agroalimentare e una nuova urbanistica anti-Covid, per sperimentare nuovi concetti di ecologia ambientale e paesaggio industriale, massimizzando il concetto di sostenibilità generale. Un’area tematica, integrata alla vicina città di Foggia e alla grande area industriale baricentrica/territoriale Asi-incoronata, organizzando una scala unitaria di un territorio, oggi disarticolato.
Heliopolis spa ha invece presentato la rigenerazione dell’Area dell’ex Manifattura Tabacchi a Verona, promossa e guidata dagli imprenditori Hager e Signoretti, che si pone come obbiettivo principale quello di riconnettere la città al quartiere fieristico in Zai, passando per la futura stazione dell’alta velocità, creando un luogo di vita e di attrazione per tutta la comunità.
Il compendio diverrà una destination place composta da un mix di funzioni: tre alberghi, spazi commerciali, uffici e servizi, circa 900 parcheggi interrati e nella piazza centrale, a ricordo dell’attività industriale, la ciminiera in mattoni. La connessione rapida e sicura tra la Fiera e la città avverrà grazie al filobus e al collegamento ciclopedonale.
Un intervento attento all’ambiente, al benessere delle persone e ai loro bisogni, che consentirà di rivivere la storia e la memoria del luogo, ma al contempo di respirarne il futuro, che sarà ricco di qualità e bellezza, di condivisione, socialità e sviluppo. L’investimento previsto è pari a circa 120 milioni di euro. Le bonifiche e le demolizioni sono già state avviate ed il completamento dei lavori è previsto per la fine 2023. (vb)