Proseguono i lavori presso la Chiesa di Santa Maria Annunziata della Confraternita degli Ottimati di Reggio Calabria, relativi al programma di restauro avviato nel 2016 dal Mibact (Ministero per i Beni e le AttivitĂ Culturali per il Turismo) e intrapreso dai funzionari Sabap (arch. Giuseppina Vitetta e arch. Michelangela Vescio), che ha interessato la calotta esterna della cupola, il tamburo, il fronte posteriore in corrispondenza delle absidi e il prospetto sulla via Castello.
In tale ambito l’intervento di Hd System, brand di Gruppo Miniera San Romedio, specializzato nello studio di materiali dedicati al restauro di pregio e al recupero architettonico, ha consentito di ottenere un quadro dettagliato dello stato dell’edificio, di risolvere puntualmente i problemi e ridare l’antico splendore agli intonaci originali.
La chiesa presentava differenti manifestazioni di degrado e dissesto: lesioni nella calotta esterna della cupola, vaste aree di intonaco con alterazione cromatica, rigonfiamenti in corrispondenza degli spigoli dei corpi edilizi con perdita di materiale e messa a nudo dei ferri di armatura.
La definizione degli interventi è stata preceduta da un’accurata indagine diagnostica dello stato dell’edificio attraverso il servizio di supporto alla progettazione Officium, gestito internamente dal dipartimento di Ricerca e Sviluppo di Hd System, grazie alla strumentazione di laboratorio avanzata di cui dispone.
In particolare, il protocollo utilizzato (Officium Arte) ha consentito la caratterizzazione degli intonaci e la rivelazione delle finiture originarie, costituite prevalentemente da malte ad alto contenuto di calcite.
A seguito del prelievo in sito di campioni di malta originaria e dello studio della composizione fisica, chimica e meccanica del materiale, sono state eseguite, presso il Laboratorio R&s di Hd System, le formulazioni dei materiali utilizzati per il restauro.
Le caratteristiche uniche della calce idraulica naturale Nhl5 di Hd System, e l’applicazione del servizio Officium, hanno restituito un materiale dalle caratteristiche affini e compatibili a quelle della malta storica originaria, per qualità cromatiche, chimiche, granulometriche e mineralogiche, in grado di garantire un’elevata durabilità nel tempo.
Gli interventi eseguiti hanno riguardato la pulitura selettiva e rimozione degli inquinanti presenti e la ricostruzione degli elementi in calcestruzzo degradato. Successivamente si è proceduto al ripristino della continuità superficiale del manto di copertura e preliminare protezione, mediante l’applicazione di Ydrocalx e Domus Pan, impermeabilizzante e rasante di calce idraulica naturale Nhl5, in grado di garantire la totale inerzia chimica sul supporto e la totale protezione dall’acqua.
Gli intonaci originali sono stati ricostruiti con malte realizzate a progetto e rasanti di calce idraulica naturale Nhl5, con la posa in opera del seguente ciclo: Td13 Pa, Td13 History, Td13 P1.
La zoccolatura delle facciate esterne è stata trattata al fine di eliminare gli apporti secondari di acqua alla parete e garantire allo stesso tempo un’elevata traspirabilità al supporto e resistenza ai sali, utilizzando il seguente ciclo deumidificante totalmente di calce idraulica naturale Nhl5: Td13 Dry Rin, Td13 S e Td13 P1.
Successivamente sono state eseguite operazioni di scialbatura finale dell’intero fronte dell’edificio e della cupola interna, con finiture ai silicati, con l’obiettivo di uniformare i toni cromatici a seguito dei ripristini eseguiti sulle porzioni degradate.
Tutti i materiali utilizzati garantiscono un basso contenuto di calce libera, la totale assenza di reazione ai sali e la massima compatibilità chimico-fisica con il supporto, così da garantire un’elevata durata nel tempo.
Il restauro conservativo ha consentito quindi il ripristino strutturale dei settori della calotta della cupola, del tamburo, delle invetriate e degli intonaci dei fronti posteriore absidato e laterale. (vb)