Gli attuali incentivi per le imprese saranno rivisti per potenziare le misure di sostegno alle attività di ricerca e sviluppo effettuate dalle imprese. L’intento è quello di favorire lo sviluppo tecnologico emergente trasferendolo dai centri di ricerca alle attività produttive.
Saranno confermati i finanziamenti pubblici per la partecipazione delle imprese italiane ai progetti di comune interesse europeo, detti Ipcei, attività manifatturiere che a dicembre hanno goduto dello sblocco di incentivi per 410,2 milioni di euro nel campo della microelettronica e verrà promossa la partecipazione delle imprese agli hub tecnologici internazionali.
Il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, documento del dicastero dell’Economia, per realizzare con la commissione europea il programma di spesa finanziato nel Recovery Fund, punta a riscrivere il meccanismo di agevolazioni per le innovazioni.
Il programma elaborato dall’esecutivo avverte la necessità di rafforzare il tessuto nazionale delle pmi attraverso processi di fusione, cooperazione e patrimonializzazione delle imprese.
Alle iniziative di sostegno si affiancheranno incentivi appositi per le filiere più performanti tramite il rafforzamento del patto per l’export.
Secondo le stime dell’esecutivo, ammontano a 191.4 miliardi di euro i fondi a disposizione dell’Italia. Di questi, 63.7 miliardi sono sussidi e 127.6 sono prestiti.
In proposito, l’esecutivo scrive che i primi non dovrebbero costituire maggior deficit e debito lordo della pa sul piano contabile.
I prestiti contribuiranno all’indebitamento netto e all’accumulo di debito lordo, vale pertanto il principale beneficio di un ricorso a questi fondi derivante dal minor tasso pagato sui prestiti, rispetto agli interessi riconosciuti al mercato a seguito delle emissioni di titoli di stato.
Il piano nazionale per la ripresa (Pnrr) spiega che il 70% delle risorse messe a bilancio del recovery fund dovrà essere impegnato negli anni 2021-2022 e la quota rimanente l’anno successivo.
La quota italiana delle sovvenzioni sarà calcolata per l’intero periodo sulla base dei dati fino a oggi disponibili ma l’ammontare effettivo del restante 30% del programma dipenderà dalla caduta del Pil negli anni 2020-2021.
L’ammontare dei prestiti verrà calcolato come il massimo possibile dato il livello previsto del reddito nazionale lordo (Rnl) e il tetto del 6.8% in rapporto allo stesso Rnl.
I programmi di spesa | I fondi disponibili |
Recovery e resilience facility | 672.5 miliardi di euro:
sovvenzioni 312.5 miliardi prestiti 360.0 miliardi |
Orizon Europe | 5 miliardi |
React Eu | 47.5 miliardi |
Invest Eu | 5.6 miliardi |
Fondo per la transizione giusta | 10 miliardi |
RescEu | 1.9 miliardi |
Sviluppo rurale | 7.5 miliardi di euro |