All’introduzione del progetto della nuova Cittadella giudiziaria di Catania erano presenti il vicepresidente del Consiglio Nazionale degli Architetti Rino La Mendola e il presidente dell’Ordine Architetti di Catania Alessandro Amaro che hanno parlato del settore delle opere pubbliche in Sicilia e del valore dei concorsi di progettazione a due fasi che riescono a garantire sperimentazione, innovazione, qualitĂ e tempi piĂą snelli.
Il progetto vincitore della Cittadella giudiziaria, che sorgerà in Viale Africa, è stato aggiudicato con concorso di progettazione a due fasi – su 85 proposte pervenute – a un raggruppamento di studi e professionisti romani e catanesi.
Rino La Mendola | Vicepresidente Consiglio Nazionale Architetti
«Da anni portiamo avanti il tema del concorso con progettazione a due gradi. Lo abbiamo fatto dal punto di vista normativo, promuovendo l’introduzione – nel codice dei contratti – di appositi dispositivi che premiamo il talento dei professionisti e non piĂą il fatturato o la dimensione della loro struttura professionale. Ma lo abbiamo fatto anche offrendo alle stazioni appaltanti una serie di servizi, come ad esempio i bandi-tipo e la piattaforma informatica, su cui girano oramai veloci una serie di concorsi. La Regione Siciliana è stata la prima in Italia a dotarsi dei bandi tipo, grazie ai quali, con il nostro osservatorio nazionale, abbiamo potuto rilevare, per il 2019, un incremento degli affidamenti ai liberi professionisti in Sicilia pari al 64% rispetto all’anno precedente. Proseguendo lungo il percorso tracciato, adesso il Governo Musumeci sta meritoriamente puntando con piena convinzione al concorso di progettazione quale strumento per rilanciare i processi di trasformazione del territorio, alimentando così i motori della macchina dell’architettura contemporanea di qualitĂ . Il progetto rappresenta per il capoluogo etneo una vera sfida, facendo da apripista a molteplici iniziative istituzionali. E’ così possibile sfatare il “falso mito” secondo cui la progettazione a due fasi allungherebbe i tempi di realizzazione. Piuttosto li riduce: l’amministrazione, infatti, non acquisisce solo un nome, ma un progetto di fattibilitĂ tecnico-economica e un professionista a cui affidare i successivi livelli esecutivi, senza ulteriori gare».
Alessandro Amaro | Presidente degli Architetti Catania
«Quello di oggi è uno dei tanti obiettivi raggiunti dal nostro Ordine, dopo mesi di grande impegno e collaborazione con gli uffici della Regione Siciliana e del Consiglio Nazionale. Abbiamo finalmente battezzato il “Modello Catania”, dimostrando che se tutti gli attori coinvolti nel processo fanno al meglio la propria parte, si riescono a rispettare cronoprogrammi e scadenze, anche nei momenti di difficoltĂ , portando a casa risultati ambiziosi. Abbiamo offerto all’amministrazione regionale lo strumento utile per il Concorso di progettazione – la piattaforma online messa gratuitamente a disposizione dal nostro Consiglio Nazionale, con la firma della convenzione stipulata a Roma dal presidente Giuseppe Cappochin – abbiamo affiancato gli uffici durante tutto l’iter, supportando la parte tecnica e logistica relativa agli aspetti procedurali; abbiamo lavorato instancabilmente nel periodo Covid e nella Fase 2 per consentire di arrivare puntuali alla data prefissata. Un vero successo, che mostra un nuovo modo di approcciare il settore dei Lavori Pubblici: in maniera agile, trasparente e puntuale. In questa direzione un ringraziamento va certamente alla parte politica, in primis al presidente della Regione Nello Musumeci  e all’assessore al ramo Marco Falcone, che hanno seguito la strada tracciata avviando una nuova stagione dell’Architettura contemporanea; ma anche a chi ha lavorato duro per finalizzare l’iter burocratico: il direttore regionale del Dipartimento tecnico Salvo Lizzio, il Rup (capo del Genio Civile di Catania) Natale Zuccarello, il nostro Consiglio dell’Ordine che ha sempre promosso l’idea del Concorso e la nostra consigliera Eleonora Bonanno che ne ha seguito la parte operativa. La progettazione a due fasi è un concorso anonimo con una giuria nota a tutti che premia la qualitĂ del progetto, prima di quella del singolo professionista. Questo offre un duplice vantaggio: da un lato una documentazione leggera, dall’altro tempi ridotti per la finalizzazione del progetto. In questo modo viene data a tutti gli esperti la possibilitĂ di presentare la propria idea e di concorrere per l’azione di riqualificazione urbana a favore del territorio. Nello specifico, la Cittadella Giudiziaria potrebbe essere pronta in tre anni, con una struttura che si farĂ notare per la sua imponenza e che rispetta il rapporto tra la nostra cittĂ e il suo mare grazie alle quote sopraelevate. Inoltre, il progetto selezionato consentirĂ di avere anche una piazza semicoperta, con terrazze arredate a verde: un ottimo compromesso per consentire ai catanesi di riappropriarsi di spazi pubblici in zone centrali e suggestive. Porteremo avanti la nostra azione a favore dei Concorsi di progettazione non solo con l’amministrazione regionale, ma anche con quelle comunali, prima fra tutte Catania, dove abbiamo giĂ ottenuto importanti risultati».Â