Continua a crescere il numero d’ingegneri iscritti all’albo: i dati d’inizio anno indicano 242.750 iscritti (di cui 6mila nuove unità a fronte di 5mila cancellazioni, circa), quasi mille in più rispetto al 2019. Ciò a conferma del trend degli ultimi anni di una lenta, ma costante crescita.
Nonostante questo, continua a rimanere bassa la quota di laureati che sostengono l’esame di stato e ancora più bassa quella di coloro che si iscrivono all’albo una volta conseguita l’abilitazione professionale (circa un sesto dei laureati).
La novità rispetto al 2019 è che cala il numero d’ingegneri uomini, mentre l’incremento delle donne (che costituiscono quasi il 16% degli iscritti e hanno superato quota 38mila) compensa la flessione.
Tra i fattori che determinano questo andamento c’è il fatto che la popolazione più anziana degli appartenenti all’albo è costituita quasi esclusivamente da uomini, mentre tra gli ingegneri del settore civile e ambientale, le donne costituiscono un numero decisamente rilevante.
Un altro importante dato riguarda la generale «polarizzazione» dell’albo verso il settore civile e ambientale (quello che al momento concede le maggiori riserve agli iscritti), testimoniata dalla percentuale degli iscritti alla sezione A con un titolo di laurea magistrale: ben il 71%.
Anche per l’inizio del 2020 la distribuzione territoriale degli iscritti rimane sostanzialmente invariata, con una concentrazione maggiore localizzata nelle regioni meridionali (40,6% contro il 40,5% del 2019), nonostante la Lombardia si confermi la regione con il maggior numero di iscritti (30.556), seguita dal Lazio (28.223) e dalla Campania (26.855).
Il ricambio generazionale, oltre a influire sulla composizione di genere, incide in misura elevata sulla distribuzione degli iscritti tra i settori dell’Albo. I laureati del vecchio ordinamento (che possono essere iscritti a tutti e tre i settori) uscenti dall’albo, vengono sostituiti da quelli del nuovo ordinamento (che possono invece iscriversi a un solo settore salvo casi particolari) con il risultato che, la quota di iscritti a tutti e tre i settori si è ridotta progressivamente nel corso degli anni (nel 2020 è scesa sotto la soglia del 60%, mentre nel 2015 sfiorava il 70%).
Infine, alcune curiosità derivanti dal Rapporto del Centro Studi Cni. L’ingegnere più anziano in assoluto iscritto all’albo ha 106 anni e appartiene all’Ordine di Genova. Si registrano 16 ultracentenari, a cui si aggiungono 12 ingegneri che compiranno 100 anni nel corso del 2020 (tutti uomini).
La donna ingegnere più anziana ha invece 94 anni ed è iscritta all’Albo dell’Ordine di Torino. L’ingegnere iscritto da più tempo appartiene all’Ordine de L’Aquila ed è iscritto dal 1941. (vb)