La data-driven economy è un approccio alla realtà con cui tutto si dovrà confrontare: con questa consapevolezza 1800 professionisti, manager e imprenditori di aziende, istituzioni finanziarie e pubbliche amministrazioni tra le più dinamiche e produttive del Paese si sono confrontati al Megawatt di Milano alla seconda edizione di Cerved Next, l’evento italiano organizzato da Cerved in collaborazione con Iab Italia e Acmi per fare incontrare e confrontare tutti coloro che ogni giorno prendono decisioni partendo dai dati.
Realtà giovani (il 16% delle imprese ha meno di 3 anni e il 45% meno di 10) che rappresentano il 13% dell’economia italiana e crescono il 10% in più della media, con una percentuale doppia di donne nel board (37%) e una propensione all’innovazione di 69 su 100 mentre la media è 49, estremamente connesse, sicure o solvibili dal punto di vista commerciale. A maggior ragione in un momento in cui alcuni indicatori hanno ripreso a peggiorare.
Da due trimestri a questa parte infatti i tempi di pagamento delle aziende, prima in lento ma costante calo, hanno ricominciato ad aumentare: a marzo 2019 i giorni medi di ritardo sono passati da 12,2 (marzo 2018) a 12,5, così come le imprese che saldano con ritardi gravi, superiori a 60 giorni, sono oggi il 6% (erano il 5,6), secondo le rilevazioni dell’Osservatorio sui Pagamenti di Cerved.
È una conseguenza della frenata dell’economia, che potrebbe riguardare soprattutto aziende piccole e fragili, quelle che più difficilmente riescono a reperire liquidità dalle banche o da altri finanziatori.
Con i dati e le tecnologie, che possono aiutare a velocizzare i processi in sicurezza e garantire l’accesso al credito a realtà finora escluse dai circuiti bancari è possibile distinguere con certezza tra chi è solido e chi no.
«Credit Revolution», dunque open banking, alternative lending, fintech, intelligenza artificiale applicata al credito, era appunto uno dei filoni su cui si sono concentrati gli interventi degli speaker internazionali, i dibattiti e gli workshop, insieme a «Future of Business» (trust economy, big data, blockchain, data visualization, digital transformation impact) e «Marketing Transformation» (programmatic advertising, seo e cro, web analytics, customer journey transformation, growth hacking, human-based marketing).
Andrea Mignanelli | Amministratore Delegato Cerved
«Stiamo andando sempre più verso una data-driven society dove tutto, davvero tutto, sarà gestito con i dati. Il potenziale di questi dati è enorme. La sfida per i prossimi anni sarà quella di liberare questo potenziale e imparare a leggere i dati giusti per farci guidare nelle decisioni quotidiane. Un miglior uso dei dati ci potrà aiutare a rispondere a due bisogni primordiali, che accomunano tutte le imprese, le istituzioni finanziarie, le amministrazioni pubbliche: crescere e proteggersi dal rischio. Su questo noi di Cerved crediamo di avere un ruolo fondamentale e una responsabilità: contribuire a far sì che il miglior uso dei dati diventi un driver per la crescita e la gestione del rischio del Paese. Quando si parla di futuro e innovazione nessuno può avere le risposte e spesso il cammino è incerto, quindi la cosa più importante è imparare a farsi le domande giuste. Come cambierà l’intelligenza e come la definiremo? Quale sarà la relazione tra uomo e macchine? Come cambierà il nostro modo di lavorare e il nostro rapporto con i clienti? Come cambierà il denaro? ».
Il confronto
Cerved Next è stata occasione per porsi domande, di confrontarsi e sentire il punto di vista di chi ne ha fatto uno scopo di vita:
- Geoff Mulgan, chief executive di Nesta e a lungo tra i principali collaboratori di Tony Blair e Gordon Brown
- Peter Sondergaard, già executive vice president di Gartner e oggi a capo della società di The Sondergaard Group
- César Hidalgo, guida del Collective Learning Group del Mit Media Lab,
- Mark Melling, responsabile Emea di Ryot Studio, specializzato nella realtà virtuale e aumentata,
- Cristina Pozzi, imprenditrice sociale e young global leader del World Economic Forum
- Teresa Alvaro, direttore generale dell’Agid
- Darya Majidi, imprenditrice tecnologica e autrice del libro «Donne 4.0».