In estrema sintesi, ecco le riflessioni emerse durante il dibattito del terzo appuntamento dell’iniziativa culturale voluta da Mitsubishi Electric sul tema della rigenerazione urbana in ottica green e alla luce delle nuove politiche urbane. Gli effetti sarebbero di natura culturale, tecnica ed economica. Vediamo perchè.
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Culturali perché ci costringono a pensare con categorie nuove, conferendo nuovi significati ai principi vitruviani di solidità, utilità, bellezza. È cambiato il rapporto tra progetto e comunità, ora assai più attente al loro habitat e al disegno della città pubblica. QUI tutti gli appuntamenti
Tecnici perché i progetti e gli atti di trasformazione dello spazio devono rispondere a principi di economia circolare e compatibilità ambientale, prima elementi poco considerati nella costruzione della città.
Economici perché la “contabilità” dei progetti, nuovi o di riuso, non si fonda più su un bilancio meramente immobiliare, dovendo sommare o sottrarre valori riferiti all’inquinamento, ai consumi, all’accessibilità.
In questa condizione nuova è indispensabile innovare approcci, regole, tecniche progettuali e costruttive, ricercando e sperimentando, con un effetto potenzialmente virtuoso nella crescita del mondo delle costruzioni, ancorato a pratiche tradizionali, quando non desuete.
Il confronto tra le diverse prospettive dei relatori Nando Pagnoncelli, Ermete Realacci, Gloria Zavatta, e Maurizio Melis si è focalizzato su una vision condivisa, ovvero che forse in nessun altro fenomeno come quello della trasformazione della città è possibile misurare il valore della relazione tra ecologia e innovazione, con i suoi effetti sociali ed economici.