Franco Turri | Segretario Generale Filca-Cisl
«Le misure per l’edilizia contenute nel decreto per la crescita sono sicuramente positive. La possibilità per le famiglie di ottenere uno sconto immediato sui lavori per l’adeguamento sismico e l’efficienza energetica, utilizzando le detrazioni fiscali, e l’estensione delle agevolazioni per il sisma bonus, vanno nella direzione che noi indichiamo da tempo. Ci auguriamo che si passi ai fatti in tempi brevi, e che la formula ‘salvo intese’ con la quale è passato il provvedimento non ci riservi brutte sorprese per il futuro. La bontà dei provvedimenti è innegabile ma sono solo un piccolo intervento, a fronte dei grandi problemi del settore delle costruzioni, che necessitano di ben altre soluzioni. A oggi, per esempio, non risulta sia stato raggiunto un accordo sulla rigenerazione urbana. Ma soprattutto non si hanno più notizie del decreto sbloccacantieri, approvato ‘salvo intese’ più di due settimane fa e letteralmente sparito dall’agenda politica. Un provvedimento che sulla carta dovrebbe servire al riavvio dei 600 cantieri bloccati, in grado di generare oltre 100 miliardi, compreso l’indotto, e di consentire l’occupazione di 400 mila addetti. Un vero toccasana per il settore, che dall’inizio della crisi ha perso 800 mila addetti e ha visto chiudere 125 mila aziende. Un provvedimento atteso anche dalla collettività, che pretende giustamente opere moderne e sicure. Misure indispensabili per permettere all’economia italiana di risalire la china. Oggi, giova ricordarlo, l’Italia è l’unico paese in recessione tra le 34 democrazie avanzate dell’Ocse».