Nuovo Codice dei Contratti | Rete Professioni Tecniche

Professionisti e imprese divisi sulla procedura dell’appalto integrato e dell’accordo quadro

Una nota di Rpt illustra le ragioni che hanno portato all'abbandono dei tavoli della filiera dell'edilizia proposta dall'Ance. Quattro le proposte della Rete su cui è mancato l'accordo.

Molti dubbi e divergenze hanno accompagnato la Rete delle Professioni Tecniche in occasione dei tavoli di lavoro della filiera dell’edilizia proposti dall’Ance.

Divergenze che hanno portato la Rete dei professionisti ad abbandonare il confronto.

La vicenda è stata illustrata da una nota dei vertici di Rpt dove è specificato che «la Rete è perplessa di fronte a una risoluzione parziale delle criticità relative al nuovo Codice dei contratti, che esclude proprio le proposte sui servizi di competenza delle professioni che rappresenta».

Le ragioni del mancato accordo

  1. L’affidamento prioritario della progettazione esecutiva al vincitore di un concorso di progettazione, strumento il cui rilancio la Rpt ritiene fondamentale.
  2. L’estensione del periodo entro il quale valutare i curricula dei concorrenti negli affidamenti di servizi di progettazione ed altri servizi tecnici e la contestuale valorizzazione delle esperienze formative specifiche sul settore del servizio in affidamento, al fine di non escludere dal mercato i giovani e gli operatori economici che non hanno avuto la fortuna di lavorare negli ultimi anni.
  3. La drastica riduzione del ricorso allo strumento dell’accordo quadro che, accorpando di fatto più lavori (servizi o forniture) per la partecipazione alle gare, impongono ai concorrenti il possesso di requisiti molto pesanti, contribuendo così a sbarrare l’accesso al settore dei lavori pubblici degli operatori economici medio-piccoli.
  4. La Rete delle Professioni Tecniche ha espresso molti dubbi rispetto al rilancio della procedura dell’appalto integrato che mette a rischio la centralità del progetto. Consentire l’appalto di lavori in mancanza di una progettazione esecutiva alimenta quei contenziosi che sono la principale causa del triste primato internazionale sulle opere incompiute.

Disponibilità

Nella nota di Rpt si legge comunque che i professionisti delle professioni tecniche continueranno «a confrontarsi con le istituzioni competenti affinché il decreto correttivo possa superare le criticità del nuovo codice dei contratti, puntando sul documento condiviso. Certi che ci saranno altri momenti di condivisione con tutti i soggetti della filiera dell’edilizia al fine di raggiungere obiettivi comuni per il rilancio del settore dei lavori pubblici purché  non vengano derogati principi fondamentali quali quello della centralità del progetto  nel processo di esecuzione di un’opera pubblica e quello dell’apertura del mercato ai giovani che hanno talento e alle strutture  professionali medio-piccole che costituiscono  più del 90% degli operatori economici del settore».

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