Torino vuole rinnovare i suoi connotati di città d’arte e la sua vocazione di città turistica, anche perché le statistiche e gli studi in materia riferiscono che sul turismo low-cost la città è molto in difficoltà, offre poco, costa abbastanza e quel poco che rimane dell’offerta va ricercata altrove, fuori città.
È assente il prototipo del visitatore giovane, quella fascia d’età compresa tra i 16 e i 25 anni, che si sposta con scarpe da tennis, jeans e zainetto e che predilige treni e voli low-cost. Per questo in amministrazione comunale è forte la volontà di realizzare un grande ostello della gioventù e di ubicarlo al centro di Torino: come sede andrebbe bene il complesso della Cavallerizza Reale, a pochi passi da piazza Castello.
Cartolarizzazione e incendio. Nel 2009 il comune ha ceduto la Cavallerizza alla propria società di cartolarizzazione per 12 milioni e da allora Cct cerca un compratore. I tentativi di cessione non si sono mai conclusi e così l’immobile è rimasto vuoto, scivolato via via in un penoso degrado. Lo scorso anno, a maggio, la Cavallerizza è stata occupata da un gruppo di universitari e intellettuali, con l’appoggio del centro sociale Askatasuma (che fornisce palco e supporti tecnico-logistici per gli spettacoli).
Il 30 agosto poi un incendio doloso ha distrutto il tetto del Circolo dei beni demaniali, che si affaccia sul cortile sul lato di via Rossini. Il rogo ha devastato i magazzini e alcuni locali, facendo sì che l’edificio venisse considerato impraticabile. I danni sono stati quantificati in mezzo milione di euro. Il sindaco, a questo punto, ha emesso un’ordinanza dichiarando l’area inagibile.
Fondi strutturali e destinazione d’uso. I fondi da utilizzare sono i «Fondi strutturali europei» in dotazione alla Regione Piemonte, una parte dei quali sono vincolati.
L’ipotesi progettuale è quella di destinare all’ostello un terzo della Cavallerizza, l’ala che ospita il teatro manterrà la sua destinazione d’uso e per l’ultima porzione del complesso è stato ipotizzato un mix di servizi-commercio-turismo. Intanto si sta predisponendo l’intervento di recupero.
Ora il Demanio ha da poco ceduto la sua parte alla Cassa depositi e prestiti e tra breve gli enti locali, le fondazioni bancarie e le università firmeranno un protocollo d’intesa col quale si formalizzeranno gli impegni per riportare in vita l’area.