A Roma da mercoledì 18 a sabato 21 giugno nei locali riqualificati dell’ex-mattatoio di Testaccio, presso il Dipartimento di architettura dell’Università Roma Tre (largo Giovanni Marzi 10 – Aula Libera), in un dibattito promosso dalla sezione Lazio dell’Istituto Nazionale di Urbanistica >> in collaborazione con l’Ordine degli architetti di Roma e provincia si analizzerà e discuterà l’eredità dell’urbanista inglese Colin Rowe (scomparso nel 1999).
Dal 1947, anno della sua specializzazione in storia dell’architettura, Rowe ha iniziato un’assidua frequentazione dell’Italia, dove ha soggiornato per lunghi periodi. Proprio l’Italia e soprattutto Roma sono state basi preferenziali dei suoi studi di critico e teorico dell’architettura e dell’urbanistica oltre che della maggior parte dei progetti teorici in cui si è impegnato (uno, per Roma Interrotta, è in mostra al Maxxi). In molte università inglesi e americane e anche nel nostro Paese ha insegnato teoria, storia e progettazione.
Rowe è stato uno dei pochi urbanisti che è possibile considerare di ispirazione liberale. Quella che traspare dagli scritti è una città pluralista, un vario collage di realtà diverse tra loro: una città inclusiva, liberata dai preconcetti e dalle mode. In una disciplina, quella urbanistica, mai come ora incline alle facili prese di posizione, talvolta sorrette da opinioni massimalistiche e considerazioni superficiali, il lascito di Colin Rowe invita ad un atteggiamento più riflessivo e inclusivo: una buona ricetta per disvelare i limiti e i pericoli delle «utopie» assolute dell’urbanistica dei tecnocrati.
Questo è quanto si vuole conoscere e sviluppare dalla tre giorni del convegno (ideato e organizzato da Steve Hurtt, Antonio Pietro Latini e Jim Tice), che raccoglie 39 studiosi da alcune delle maggiori università americane (tra cui Columbia, Yale, Mit, Cornell, Oregon, Maryland, New York Institute of Technology, Notre Dame, Illinois, Kent State) e europee (incluse Sapienza, Genova, Pescara, Iuav, Barcelona Tech, Eth Zurigo, Studium Urbis, Pantheon Institute). Molti degli urbanisti usciti da queste università sono stati studenti di Rowe.
Patrocinatori dell’evento sono il Centro studi sulla cultura e l’immagine di Roma, il Maxxi (Museo nazionale delle Arti del XXI secolo), le università capitoline Sapienza e Roma Tre, l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America a Roma e prestigiosi istituti e università straniere: American Academy in Rome, Cornell University, Pantheon Institute, University of Maryland, University of Notre Dame, University of Oregon.
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