Un’indagine dell’European Architectural Barometer su un campione di 1600 architetti di Regno Unito, Francia, Spagna, Paesi Bassi, Belgio, Polonia, Germania e Italia ha evidenziato che in 6 paesi su 8 il laterizio è considerato il materiale a minor impatto ambientale: in particolare in Italia (57%), Germania (56%), Belgio (50%), Spagna (47%) e Paesi Bassi (40%) l’immagine di sostenibilità che gli architetti hanno del laterizio non ha eguali.
Solo in Inghilterra il laterizio cede il primato al legno, il cui riconoscimento quale materiale sostenibile trova invece contrapposte posizioni in Belgio, Francia e Olanda. Infatti, in questi paesi, il legno è considerato dagli architetti (21% in Olanda, 19% in Francia, 8% in Belgio) come tra i più sostenibili, ma per tanti altri tra i meno sostenibili (9% in Olanda, 17% in Francia, 10% in Belgio). Analoga controversa situazione è riscontrata per il calcestruzzo, quantomeno in Francia: per il 13% è considerato tra i più sostenibili, mentre per il 10% tra i meno.
Più in generale, il calcestruzzo e i pannelli in composito o in materiali laminati ad alta pressione sono posizionati tra i meno sostenibili.
La sostenibilità sta assumendo un ruolo fondamentale per l’industria delle costruzioni, tant’è che più dei due terzi degli architetti europei si dichiarano sensibili al tema ambientale. È opinione diffusa che anche se gli aspetti legati alla sostenibilità devono ancora essere pienamente regolamentati, la sola percezione della sostenibilità dei prodotti potrà avvantaggiare alcuni materiali rispetto ad altri. Tra i fattori di condivisione del laterizio, oltre alla “accreditata” sostenibilità, c’è la convinzione che ben s’integra con il paesaggio naturale.