A Eindhoven, nella periferia sud della città olandese, sorge, dentro il Genneper Parken, all’interno di una già esistente e funzionale rete d’impianti per lo sport e il tempo libero, il complesso denominato Fontys School of Sport Studies.
Il volume realizzato dai Mecanoo, il noto studio di architettura costituito nel 1984 e guidato tuttora da una delle sue fondatrici Francine Houben, non si limita soltanto ad adempiere funzioni sportive, ma assume anche una connotazione più generale e sociale, quella di un nuovo polo per le attività sportive e attività educative correlate.
Perché ciò possa accadere i Mecanoo hanno progettato un organismo multifunzionale, posto all’interno di un parco urbano, un edificio il più possibile «impermeabile» e «reattivo al contesto», anziché «una scatola chiusa dello sport».
Attualmente, la Fontys School of Sport Studies riunisce insieme tre strutture d’istruzione superiore, che erano dislocate nelle cittadine vicine, ed è frequentata giornalmente da oltre 2mila studenti, che fanno ampio uso dei suoi impianti.
Anche se la configurazione geometrica prescelta per il nuovo complesso presenta una forma geometrica rettangolare essenziale, con i due fronti lunghi posti sui lati nord e sud, l’accorta disposizione interna dei diversi spazi e volumi di cui è composto fa sì che i suoi prospetti non siano uniformi, né monotoni, ma, anzi, grazie anche ad alcune scelte di carattere decorativo, risultino contemporanei.
Il carattere sociale dell’intero volume è ulteriormente accentuato dalla scelta progettuale di avere i quattro fronti del suo piano terra completamente trasparenti, affinché le persone siano invitate, anche visivamente, a entrarvi.
A ciò va aggiunta la decisione di ubicare la maggior parte delle aule sportive al piano superiore, lasciando al piano terra i locali con funzioni più sociali e pubbliche, come le sale di lettura, le sedi di associazioni studentesche, il bar ristorante, la mediateca e altri. Inoltre, nella parte centrale della pianta d’entrata è stata situata una grande hall sportiva con pareti ampiamente trasparenti, illuminata dall’alto da una serie di lucernari, che simboleggia il carattere sociale del complesso.
L’altro elemento che, come una specie di faro, caratterizza il volume è la torre di arrampicata, alta 15 m, posta nella parte nord-est della pianta, anch’essa con ampie porzioni trasparenti, affinché le attività svolte al suo interno siano visibili dai diversi punti del resto del complesso e perché gli scalatori possano usufruire della vista del paesaggio circostante.
Il primo piano ospita due grandi aule sportive di differenti dimensioni e altezze, che con i suoi volumi contribuiscono alla conformazione dei prospetti esterni, e una lunga fila di aule scolastiche e di spazi di lavoro, che caratterizzano il fronte nord dell’edificio. Anche su questo livello è stata studiata la possibilità d’interazione tra le aree prettamente sportive e quelle educative, ma anche la facoltà di avere intere parti separate dal resto del complesso, a seconda delle necessità organizzative d’utilizzo.
Il blocco del complesso alto uno o più piani, che poggia sul basamento trasparente e vetrato che fortemente contraddistingue il piano terra, è stato completamente rivestito in mattoni di colore scuro.
Questo grande volume sorretto da pilotis, posizionati dietro la vetrata perimetrale, presenta uno skyline discontinuo, che testimonia le differenti attività svolte al suo interno; inoltre, i suoi tre fronti (ad eccezione del fronte nord con aule scolastiche) riportano undici grandi disegni, patchwork, raffiguranti atleti nell’atto di svolgere alcune attività sportive, realizzati con i «vuoti» determinati dalla diversa posa dei mattoni. L’edificio è dotato di un sistema energetico sostenibile che consente di generare l’elettricità e il riscaldamento dai pannelli solari posti sulla copertura.
Chi ha fatto Cosa
Oggetto: Fontys School of Sport Studies
Località: Eindhoven, Paesi Bassi
Committente: Comune di Eindhoven, Fontys Hogescholen
Progetto architettonico: Mecanoo architecten, Delft
Progetto strutturale: Buro JVZ Advisory Engineers bv,Deventer
Contractor: Bouwbedrijf Mertens, Weert
Superficie: 6,500 mq sports complex
Fotografie: Christian Richters
di Igor Maglica, phd architetto e giornalista